martedì 26 febbraio 2008

Il Ricetto della Biblioteca Laurenziana

Il Ricetto della Biblioteca Laurenziana

a cura di Silvia Catitti e Thomas Gronegger

elaborazioni digitali di Thomas Gronegger, Martin Helge Hrasko, Michael Walder, Doris Zichtl, Tobias Zucali



Il vestibolo d’ingresso della Biblioteca Laurenziana, costruita da Michelangelo sopra il braccio occidentale della canonica preesistente, è lo spazio più carico di «nuove fantasie» tra le architetture realizzate da Michelangelo.

 In risposta al gusto del committente, papa Clemente VII, fra il 1524 e il 1534 Michelangelo creò ingegnosamente uno spazio diverso da tutte le architetture precedenti e contemporanee ispirate all’antico, che suscitò suggestioni varie e contraddittorie sin da quando era in costruzione. Nel settembre del 1534, al momento della partenza definitiva di Michelangelo per Roma e della morte del committente il ricetto non aveva la scala. Per volontà del duca Cosimo I, desideroso di inaugurare la Biblioteca, fu coinvolto, fra il 1549 e il 1550, Niccolò Tribolo che aveva avviato la costruzione di una scala di forma piramidale estranea ai disegni e alla volontà di Michelangelo, rifiutatosi di fornire indicazioni. Cinque anni dopo Cosimo I incaricò Giorgio Vasari di chiedere direttamente al Maestro «che fine havesse a havere questa scala», e l’artista fornì delle indicazioni teoriche, accompagnate dall'invio di un piccolo modello d’argilla. Al di là dell’apparente coerenza architettonica, il ricetto era incompiuto al momento dell’inaugurazione, avvenuta nel 1571 per volontà di Cosimo I, ormai granduca di Toscana. All’epoca la sala di lettura era stata appena ultimata, mentre la scala era stata aggiunta nel 1559 da Bartolomeo Ammannati. Invece il soffitto e l’ordine superiore delle pareti interne ed esterne del ricetto sarebbero rimasti allo stato di rustico fino al completamento ‘in stile’ di inizio Novecento.

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