martedì 26 febbraio 2008

La Tribuna delle Reliquie

La Tribuna delle Reliquie

a cura di Mauro Mussolin

elaborazioni digitali di Mauro Mussolin e Fabio Sottili



La rilettura dei brani del Carteggio michelangiolesco relativi alla commissione della Tribuna delle Reliquie in San Lorenzo insieme all’analisi stratigrafica e delle tecniche di lavorazione dei materiali lapidei ancora presenti in loco hanno evidenziato come molti frammenti in pietra dell’attuale controfacciata siano ancora nella loro collocazione originaria o siano stati appena modificati da Michelangelo, rimanendo la guida modulare e il principio ordinatore del nuovo progetto: la controfacciata ricalca lo schema dell’arco di trionfo con ordine corinzio di paraste sormontato da un registro d’attico caratterizzato da un secondo ordine di paraste assai raccorciate, decorate a ghirlande e anelli con diamante di evidente ascendenza medicea.

 Due fogli con schizzi autografi di Michelangelo e alcune lettere inviate all’artista documentano l’evoluzione del progetto della Tribuna delle Reliquie, permettendo di suddividere la genesi architettonica del monumento in due fasi distinte, poste rispettivamente prima e dopo la proclamazione della seconda Repubblica fiorentina. Nella fase iniziale del progetto (1525-1527) il pontefice avanzò tre proposte di localizzazione di un armadio all’interno della chiesa per la custodia e insieme l’esposizione del tesoro dei vasi-reliquiario: un balcone in controfacciata, un pergamo sopra la porta della Sagrestia Nuova, un ciborio eretto sull’altare maggiore. La scelta finale ricadde su un tipo di ciborio a due piani, modellato sull’esempio di analoghi apparati altomedievali ben documentati a Roma in ambito basilicale. Su tale progetto il papa tuttavia rilevò alcune perplessità, suggerendo di ripensare all’ipotesi di un balcone in controfacciata. Nonostante nel Carteggio siano numerose le sollecitazioni per la realizzazione del ciborio, la seconda fase della Tribuna delle Reliquie (1531-1532) si caratterizza per il sorprendente ritorno alla soluzione del balcone in controfacciata. Il risultato finale del progetto mostra la felice integrazione dei frammenti lapidei recuperati dalla precedente controfacciata quattrocentesca con le integrazioni ex novo, quali l’aggetto murario del balcone, la coppia di colonne corinzie, i raffinati dettagli marmorei.

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